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2° Premio Internazionale "Esculapio " International Award

esculapioL‘Accademia Internazionale La Sponda, presidente Benito Corradini, con la partecipazione dell‘Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria, presidente Angelo Capparoni, d’intesa con la Municipalità di Kos, e con Accademie internazionali, ha organizzando all’Isola di Kos / Grecia il 2° Premio Internazionale “ESCULAPIO” per la Scienza della Medicina / Civiltà della Vita, da Giovedì 28 Aprile a Domenica 1° Maggio 2005.
Tra le manifestazioni di carattere culturale, etico, scientifico previste: la Cerimonia del “Giuramento” all’antico Tempio di Asclepieion; il Convegno Scientifico “Attualità del Giuramento di Ippocrate”, la Serata di Gala per l’assegnazione dei Premi, Performances del Folklore Greco. Il motivo primario che spinge ad organizzare il 2° Premio internazionale “ESCULAPIO” per la Scienza della Medicina / Civiltà della Vita è l’esigenza di riaffermare la centralità del malato, della persona umana, secondo i dettami del Maestro della Medicina, Ippocrate, rinnovando apertamente il “Giuramento”, che impegna il Medico di assolvere l’impegno professionale con pronta disponibilità ad ogni richiesta di aiuto di ogni Uomo, in qualsiasi momento e in tutte le parti della Terra, secondo le esigenze del malato.

 

Il 2° Premio internazionale “ESCULAPIO” per la Scienza della Medicina / Civiltà della Vita, nel sottolineare il valore etico, morale e scientifico del Giuramento di Ippocrate vuole promuovere l’incontro tra Medici di tutto il Mondo: è previsto il “Giuramento” in dodici lingue, con la novità assoluta della lingua “cinese”.

Il Comitato di Valutazione, per l’assegnazione di Premi e Riconoscimenti, è presieduto dal Sen. Prof. Ferdinando di Orio, Rettore dell’Università de L’Aquila; il Comitato degli Ambasciatori è presieduto dall’Ambasciatore della Slovacchia, Josef Miklosko. L’appuntamento al Tempio di Asclepieion a Kos per il “Giuramento” di Ippocrate vuole significare una testimonianza di Civiltà, di Umanità, di Solidarietà.

 

Il Giuramento di Ippocrate

“Affermo con giuramento per Apollo medico e per Esculapio, per Igea e per Panacea -e ne siano testimoni tutti gli Dei e le Dee – che per quanto me lo consentiranno le mie forze e il mio pensiero, adempirò questo mio giuramento che prometto qui per iscritto.

Considererò come padre colui che mi iniziò e mi fu maestro in quest’arte, e con gratitudine lo assisterò e gli fornirò quanto possa occorrergli per il nutrimento e perle necessità della vita; considererò come miei fratelli i suoi figli, e se essi vorranno apprendere quest’arte, insegnerò loro senza compenso e senza obbligazioni scritte, e farò partecipi delle mie lezioni e spiegazioni di tutta intera questa disciplina tanto i miei figli quanto quelli del mio maestro, e così i discepoli che abbiano giurato di volersi dedicare a questa professione, e nessun altro all’infuori di essi.

Prescriverò agli infermi la dieta opportuna che loro convenga per quanto mi sarà permesso dalle mie cognizioni, e li difenderò da ogni cosa ingiusta e dannoso. Giammai, mosso dalle premurose insistenze di alcuno, propinerò medicamenti letali né commetterò mai cose di questo genere. Per lo stesso motivo mai ad alcuna donna suggerirò prescrizioni che possano farla abortire, ma serberò casta e pura da ogni delitto sia la vita sia la mia arte. Non opererò i malati di calcoli, lasciando tal compito agli esperti di quell’arte. In qualsiasi casa entrato, baderò soltanto alla salute degli infermi, rifuggendo ogni sospetto di ingiustizia e di corruzione, e soprattutto dal desiderio di illecite relazioni con donne o con uomini sia liberi che schiavi. Tutto quello che durante la cura ed anche all’infuori di essa avrò visto e avrò ascoltato sulla vita comune delle persone e che non dovrà essere divulgato, tacerò come cosa sacra. Che io possa, se avrò con ogni scrupolo osservato questo mio giuramento senza mai trasgredirlo, vivere a lungo e felicemente nella piena stima di tutti, e raccogliere copiosi frutti della mia arte. Che se invece lo violerò e sarò quindi spergiuro, possa capitarmi tutto il contrario”.